Il 2 ottobre del 1992 viene presentato alla fiera internazionale di Colonia il Monster 900, da un idea di Miguel Galluzzi nasce il modello più longevo prodotto dalla casa di Borgo Panigale. Il forcellone, il telaio e la sospensione progressiva derivano dalla 851, e il resto della componentistica è di prim'ordine: impianto frenante Brembo e sospensioni Showa. Il motore era ovviamente bicilindrico ad L, due valvole per cilindro e distribuzione desmodromica.
1994; In quest'anno vengono presentate due motorizzazioni “per tutti”, un 400 e un 600, quest'ultimo diverrà in breve tempo il best seller delle vendite Ducati.
Il Monster 600 si differenzia dal fratello maggiore per un cambio a 5 marce invece che a sei, frizione a bagno d'olio invece che a secco, un solo disco all'impianto frenante anteriore, assenza del radiatore di raffreddamento dell'olio e pneumatici di misura ridotta.
La nuova motorizzazione di 750 cm³, su carrozzeria di colore argento, riempie il vuoto tra le due versioni già esistenti.
Le differenze rispetto al 600, sono solo la presenza del radiatore dell'olio ed una diversa cubatura del motore.
Viene inoltre introdotta la versione “S”, creata sulla base della 900. La versione “S” si distingueva dal resto della gamma per l'impianto frenante, la presenza del cupolino, i tubi idraulici in treccia metallica, i dischi flottanti in ghisa e l'antisaltellamento al posteriore.
L'abbandono di Cagiva determina un radicale rinnovamento della gamma a cominciare dall'introduzione della nuova colorazione Dark, un nero opaco creato ad arte per essere una base per le elaborazioni grafiche e le personalizzazioni, fenomeno che il Monster ha da sempre ispirato e che contagia tutti i possessori di naked.
Quest'anno vede l'introduzione di una grande innovazione per il modello da 900 cm³, che deriva dalle Superbike, l'iniezione elettronica, che migliora la trattabilità e l'erogazione dei motori Ducati.
Viene effettuato un leggero restyling su tutti i modelli: tegolino posteriore, frecce e strumentazione vengono sostituiti con nuove versioni. Cambiano anche i cerchioni e il parafango anteriore. Il 900 Special del 2000 monta l'ammortizzatore Ohlins al posteriore così come i parafanghi in carbonio e la barra antisaltellamento.
Viene introdotto il Monster S4, che rappresenta il nuovo allestimento top di gamma. Il motore utilizzato è quello del Ducati 916, derivato direttamente dalla Superbike, con 4 valvole per cilindro e ben 101 CV, ma debitamente rivisitato negli alberi a camme per renderlo meno "spinto" e di matrice più turistica. Anche il telaio, in questa versione, cambia e viene adottato quello utilizzato dalle ST2 ed ST4. Cerchi Marchesini a 5 razze e l'esclusiva colorazione “Senna” (grigio titanio e i cerchi rossi) aiutano a riconoscere questo modello.
Quest'anno vede la nascita della terza generazione di Monster grazie al nuovo 620i.e. che prende il posto del 600 a carburatori e che dà il via all'applicazione dell'iniezione elettronica su tutta la gamma. In quest'anno, infine, viene presentata una special su base S4, prodotta in serie limitata di 350 esemplari, denominata Fogarty in onore del pluricampione di motociclismo Carl Fogarty.
Vengono introdotte due nuove cilindrate: l'800 ed il 1000. Il 1000 è un motore completamente riprogettato, doppia accensione e seconda candela disposta tra le cinghie della distribuzione. La testata ha l'angolo delle valvole ridotto (come il motore Testastretta usato in Superbike).
Ma la grande novità per il 2003 è il rinnovamento del top di gamma: l'S4 lascia il posto all'S4R che ora adotta il potente desmoquattro di 996 cm³ e 113 CV all'albero. La moto cambia completamente "appeal" soprattutto sul retrotreno, dove viene adottato per la prima volta sul Monster, il forcellone monobraccio. Avendo Ducati, appena prima, lanciato la MH900e, il forcellone allora adottato per la MH, ispira il nuovo forcellone a traliccio della S4R. Ma la moto subisce un restyiling ben più importante che tocca le pedane, il doppio scarico alto su un lato, la nuova grafica del cruscotto ed il manubrio Magura che diventa unico in lega di alluminio a sezione variabile.
Il Monster 800 viene rimpiazzato dalla nuova unità S2R 800, che introduce il forcellone monobraccio al posteriore, il doppio scarico sovrapposto laterale oltre a motore ad alte prestazioni e la frizione antisaltellamento.
Nella continua rincorsa tra le varie case motociclistiche alla moto più prestazionale, la Ducati introduce il nuovo S4Rs con il motore Testastretta da 998 cm³ che equipaggia la 999, dotato in questa versione di 130 CV, munito di coppa dell'olio più bassa, per permettere un miglior raccoglimento dell'olio. Un reparto sospensioni che vede Ohlins sia come monoammortizzatore sia come forcelle trattate al TiN, pinze freno e leve freno e frizione con attacco radiale derivante dall'esperienza in Superbike rendono la moto particolarmente apprezzata.
A partire da aprile di quest'anno la Ducati introduce sul mercato italiano il nuovo Monster 696 che prende le distanze dal fratello minore (695); l'animo Monster non è stato completamente stravolto. Novità importanti sono la riduzione del peso (161 kg a secco), l'aumento di cavalli che passano da 73 ad 80 e l'adozione di un nuovo telaio ibrido (traliccio di tubi + alluminio). Ora la moto è più fluida, più agile e chiude meglio le curve.
Al modello 696 vengono poco dopo affiancati i modelli 1100 e 1100s.
Viene presentata la versione 1200, dotata di un propulsore Testastretta con angolo di incrocio valvole di 11° che eroga la potenza di 135 CV e la coppia di 118 Nm grazie a modifiche inerenti alla centralina e al corpo farfallato, la frizione è a bagno d'olio con sistema di antisaltellamento, mentre i condotti di scarico, con sezione da 50–52 mm, fanno parte di un impianto di tipo 2-1-2. Elettronicamente, la moto è stata dotata dei Riding Mode Ducati sviluppati in collaborazione con l'azienda Bosch e che comandano l'ABS a tre livelli e il DTC (Ducati Traction Control) a otto livelli. Tramite i Riding Mode è possibile anche regolare la potenza erogata dal propulsore. Nello stesso anno venne presentata la 821, che riprende alcune soluzioni della 1200, quali il telaio collegato direttamente sulle testate del motore, in modo analogo alla Panigale, ma mantenendo il telaio a traliccio, per quanto riguarda il forcellone ora è del tipo bibraccio, rispetto alla vecchia 796.
Nel dicembre 2020 la casa di Borgo Panigale presenta online il nuovo Monster completamente rinnovato, con un design che si discosta molto dal passato e, soprattutto, viene abbandonato il telaio a traliccio in tubi (non senza critiche da parte dei "Ducatisti" più appassionati) in favore di un nuovo telaio front frame in alluminio 60% più leggero. Il nuovo Monster che presenta un design meno personale ma più moderno viene equipaggiato con il collaudato Testatretta 11° da 937 cc, ora Euro 5, capace di 111 CV a 9250 giri/min. Completa la dotazione elettronica che prevede tre riding mode (Sport, Touring, Urban), l’ABS su tre livelli (2 e 3 con funzione cornering), controllo di trazione cornering e controllo dell’impennata, la dotazione di serie prevede inoltre un cruscotto elettronico con schermo TFT da 4,3".